La Camosciara è una vera e propria oasi naturale considerata il cuore pulsante del “Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”, una delle zone più apprezzate e riconosciute per l’eccezionalità del suo patrimonio naturalistico.

Situata in provincia de L’Aquila e appartenente geograficamente al comune di Civitella Alfedena, l’area è costituita da un suggestivo anfiteatro roccioso definito “dolomitico” in quanto composto da calcari e dolomie, le stesse rocce che formano la nota catena montuosa delle Dolomiti.

L’impermeabilità delle sue pareti consentono all’acqua di scorrere liberamente creando quel caratteristico paesaggio fatto di cascate, ruscelli e balzi che attraversano le secolari faggete e le foreste di pino nero fino a scendere a valle, completando il quadro rigoglioso e affascinante di questo vero e proprio capolavoro della natura.

La Camosciara gode dello status di “Riserva Integrale”, al cui interno sono conservate in toto le caratteristiche naturali originarie, senza alcun intervento dell’uomo né sulla flora né sulla fauna locale, che risulta dunque incontaminata.

Per garantirne l’integrità da alcuni anni è stato chiuso al traffico il tratto di strada provinciale che invadeva parte della riserva per un totale di circa 3 chilometri, in quanto inficiava il delicato equilibrio del cuore del Parco Nazionale.

Animali in libertà nella riserva della Camosciara

Animali in libertà nella riserva della Camosciara

Storia della Camosciara

La Camosciara nacque come località delimitata sul finire del XIX secolo, quando fu istituita come riserva reale di caccia. La volontà del Re d’Italia era quella di preservare le specie animali tipiche del territorio che già allora rischiavano l’estinzione, come l’Orso Bruno Marsicano, il Lupo Italiano, il Camoscio d’Abruzzo e l’Aquila Reale.

In seguito ad una serie di accadimenti, la riserva venne destituita nel 1912, ma continuò a destare un grande interesse a livello nazionale e si fece sempre più forte la necessità di tutelarla.

Nel 1921 l’associazione “Pro Montibus” ricevette in affitto 500 ettari dell’area, con il preciso compito di realizzarvi un’area protetta: in quell’occasione si delineò il nucleo centrale del futuro Parco Nazionale d’Abruzzo.

I monti della Camosciara divennero così un simbolo nazionale per la lotta in favore della tutela ambientale, tanto che nel 1922 andarono a costituire un Parco Nazionale, ampliato negli anni e giunto ad oggi nell’estensione che tutti conosciamo.
Nel 1923 la riserva divenne un vero e proprio Ente Statale e venne nominato il primo presidente della sua lunga storia, il deputato Erminio Sipari originario di Pescasseroli, considerato il fondatore del Parco.

Visitare la Camosciara tra sentieri e cascate

Oggi è possibile esplorare la riserva con diversi mezzi e usufruendo dei vari cammini che l’attraversano.
Il punto di partenza di quasi tutti gli itinerari possibili si trova nell’area di sosta del fondovalle, sito accanto alla strada provinciale Marsicana n° 83, oltre la riva del fiume Sangro, ed è possibile risalire il vallone sino al piazzale più alto, dove si trova il Belvedere della Liscia (1440 metri).
L’intera area della riserva è oggi gestita da una cooperativa chiamata “La Camosciara”, che offre diversi servizi tra cui la visita in trenino, in carrozza, a cavallo o in bicicletta.
Le escursioni alla Camosciara si snodano lungo percorsi facili da affrontare e molto piacevoli, che consentono a visitatori di immergersi totalmente nella natura.
Il punto di partenza è raggiungibile venendo da Pescasseroli e seguendo la strada che porta a Barrea, fino ad incontrare un bivio con l’indicazione per la Camosciara.

L’itinerario più semplice, adatto anche ai bambini, è quello che parte dal sopracitato piazzale, in cui è possibile parcheggiare le auto, da cui inizia una mulattiera contrassegnata come sentiero “G6”, che risale attraverso una grande faggeta.

Una delle cascate della Camosciara

Una delle cascate della Camosciara

Il percorso evolve in una serie di tornanti che consentono di vedere dall’alto la “Cascata delle Ninfe” e si dirada in un piazzale a mezza costa con un primo belvedere. La salita continua lungo lo stesso sentiero che costeggia la parete del Balzo della Chiesa, e culmina con il raggiungimento de La Liscia, dove si trova l’omonimo rifugio d’alta quota.

La discesa si snoda lungo lo stesso percorso della salita e, una volta raggiunto il piazzale, si consiglia di percorrere il brevissimo cammino pianeggiante che porta alla splendida Cascata delle Tre Cannelle.

Altri percorsi possibili sono contrassegnati come itinerari “G4”, “G5”, e “G7”, e consentono di compiere delle variazioni che consentono di ammirare scorci diversi come la “Rocca dei Tre Morti”, su cui sono ancora visibili i ruderi dell’antico agglomerato urbano di Civitella Alfedena, la profonda gola della “Fucicchia” o ancora di attraversare l’arcaico tracciato del “Regio Tratturo”, che collegava Pescasseroli con il comune di Candela, distanti tra loro 211 chilometri circa.

Come arrivare alla Camosciara

Il mezzo più comodo e agevole per raggiungere la riserva è senza dubbio l’automobile, che consente di raggiungere la località usufruendo dei molteplici tratti autostradali.
Venendo da Roma si consiglia di percorrere l’autostrada A1 uscendo a “Frosinone”, per pii proseguire in direzione di Sora, seguendo le indicazioni per il Parco Nazionale d’Abruzzo e Civitella Alfedena – Pescasseroli.
Percorrendo la A24 invece, è necessario imboccare l’uscita “Aielli” e seguire le indicazioni per il Parco, andando in direzione di Civitella Alfedena.
Venendo da Pescara invece bisogna percorrere l’autostrada A25 ed uscire a “Pratola Peligna /Sulmona” oppure a “Castel di Sangro”, per poi seguire le indicazioni per il Parco Nazionale (direzione Pescasseroli – Civitella Alfedena).