Il Castello Piccolomini è un’antica fortificazione che si trova nel centro storico di Celano, in provincia de L’Aquila, ed è localizzato nella parte più “alta” del paese. La costruzione domina la Piana del Fucino, nel territorio della Marsica.

L’architettura della struttura, ottimamente conservata, rappresenta un connubio ottimale tra elementi medievali e rinascimentali, rendendo questo castello uno dei siti culturali più importanti e interessanti d’Abruzzo.

L’edificio attualmente ospita la sede della Soprintendenza BAAS e il Museo d’Arte Sacra della Marsica.

Storia del castello Piccolomini di Celano

Il sito su cui sorge il castello, conosciuto nell’antichità come colle di San Flaviano, fu utilizzato da Federico II di Svezia per costruire fortificazioni utili alla lotta contro il conte di Celano e Molise Tommaso.

Scorcio sul borgo di Celano con vista sul castello

Scorcio sul borgo di Celano con vista sul castello

La nascita della struttura è da inquadrare cronologicamente nell’anno 1223, durante l’assedio di Federico II sul territorio.

La costruzione originale con ogni probabilità fu eretta utilizzando materiali deperibili come il legno e la terra battuta, ma nonostante ciò questa prima edificazione costituì la base per la creazione del castello vero e proprio, iniziata nel 1392 con l’obiettivo di difendere la Piana del Fucino.

Committente dell’opera fu l’allora conte di Celano Pietro Berardi, ma già nei decenni precedenti il padre e il nonno del conte si occuparono della fortificazione del colle di San Flaviano, mediante un sistema murario puntellato di torrette rettangolari a “scudo”.

Parallelamente venne costruito anche il mastio, ossia la torre principale del forte, progettata con pianta quadrata.

Il conte Pietro da Celano si occupò dunque di costruire il primo piano dell’attuale edificio fino al marchiapano, il cornicione esterno con scopo decorativo che divide (solo visivamente) il primo piano dal secondo.

A questo periodo risale inoltre la realizzazione del cortile esterno, con un loggiato ricco di archi a sesto acuto visibili ancora oggi.

Nel 1451 Jacovella Ruggeri di Celano, nipote di Pietro, sposò il conte di Bari Lionello Acclozamora. Quest’ultimo, acquisito il titolo nobiliare di conte di Celano, diede il via all’ampliamento del castello, facendo costruire l’appartamento nobiliare del secondo piano e aggiungendo nuovi elementi decorativi.

Nel 1463 Federico D’Aragona investì del titolo di conte di Celano Antonio Todeschini Piccolomini, nipote del Papa Pio II.

Il nuovo conte intervenne a sua volta sul forte, trasformando definitivamente il maniero in residenza nobiliare fortificata, ampliata nella cinta muraria e impreziosita da nuovi elementi architettonici conservatisi sino a oggi.

Da allora il contado di Celano fu acquistato e venduto diverse volte, passando nelle mani di varie famiglie nobiliari del centro Italia.

Tra la fine del XVII secolo e il XX secolo la zona fu interessata da alcuni importanti terremoti, che determinarono la necessità di interventi di consolidamento del loggiato e della struttura interna.

Nel 1893 il castello Piccolomini divenne un monumento tutelato dal dipartimento delle Belle Arti del nuovo Regno d’Italia.

Durante il violento sisma del 1915 il forte subì gravi danni, ma non fu restaurato prima del 1938, per poi essere interrotti nel 1940 con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

I lavori furono ripresi al termine della guerra e vennero ultimati nel 1960, seguendo le normative antisismiche vigenti all’epoca.

Il loggiato del castello

Il loggiato del castello

Il castello Piccolomini di Celano oggi

Grazie all’abbondante documentazione fotografica esistente, l’edificio fu ricostruito seguendo fedelmente la definizione originaria degli ambienti e dei dettagli, recuperando in toto l’antico aspetto di “forte-residenziale”, come testimonia l’appartamento nobiliare situato nella parte sud-est della struttura, al posto del precedente rivelino.

La cinta muraria è puntellata da undici torri a scudo e cinque torri rotonde. Il castello è accessibile attraverso due ingressi, raggiungibili percorrendo un ponte levatoio che sovrasta il fossato.

Il palazzo ha una pianta rettangolare ed è cinto da quattro torri quadrate, adornate con la tipica merlatura ghibellina, che tutelano un pozzo adibito alla raccolta delle acque piovane.

Il porticato esterno ingentilisce l’edificio con il suo gusto tipicamente rinascimentale, presentandosi con un loggiato a due piani.

Gli ambienti interni purtroppo si presentano scarni, in quanto i preziosi affreschi e le decorazioni che adornavano le stanze sono andati perduti durante il terremoto del 1915.

A seguito del terremoto del 6 aprile 2009 il castello osservò un periodo di chiusura, terminato nel dicembre dello stesso anno.

Il Museo ospitato nel castello

Il Museo ospitato nel castello

Il Museo d’Arte Sacra della Marsica

Le 12 stanze che anticamente componevano la residenza gentilizia, oggi ospitano il Museo d’Arte Sacra della Marsica e la Collezione Torlonia di antichità del Fucino.

L’esposizione permanente si articola in varie sezioni: scultura, pittura, paramenti sacri e oreficeria. Alcune delle opere provengono dalla chiesa di Santa Maria in Cellis di Carsoli e dalla chiesa di San Pietro ad Alba Fucens.

La collezione Torlonia è stata invece acquistata dallo Stato nel 1994 e comprende 184 oggetti e oltre 300 monete bronzee recuperate nella valle del Fucino in seguito al prosciugamento del lago, verificatasi durante la seconda metà del XIX secolo.

Visitare il Castello Piccolomini e il Museo d’Arte Sacra della Marsica

Oggi il castello e il museo si possono visitare con un contributo di 2 euro (il biglietto ridotto costa invece 1 euro). La struttura è aperta tutti i giorni eccetto il martedì, dalle 9.00 alle 20.00 con orario continuato. I ragazzi fino ai 18 anni e gli over 65 possono entrare gratuitamente.

L’ingresso è gratuito anche per studenti e docenti dei seguenti corsi di laurea: Architettura, Archeologia, Accademia delle Belle Arti, Conservazione dei Beni Culturali, Lettere e Filosofia con indirizzo storico-artistico.

L’Ufficio Attività didattiche organizza inoltre visite guidate, che si svolgono dal martedì al venerdì e sono prenotabili telefonicamente al numero 0863-792922.

Come arrivare al castello Piccolomini di Celano

Il castello Piccolomini di Celano è facilmente raggiungibile sia in auto che in treo o autobus.

Per chi viaggia in automobile, il tratto autostradale di riferimento è la A25 Roma – Pescara, da percorrere sino al casello di Aielli-Celano. Da lì bisogna poi imboccare la  SS 5 in direzione Celano fino a giungere al paese. Il castello è ben visibile dal centro abitato.

Anche in treno la tratta da seguire è quella Pescara – Roma, con arrivo alla stazione di Celano – Ovindoli.

Per chi viene da L’Aquila invece, sarà sufficiente percorrere la SS 17 e continuare sulla SS 5 bis in direzione Avezzano/Rocca di Mezzo.

Le tipiche ferratelle di Celano

Le tipiche ferratelle di Celano

Curiosità, eventi e prodotti tipici

Ogni anno ad agosto si svolge a Celano “Il palio delle Torri”, un’importante rievocazione storica che coinvolge direttamente il castello Piccolomini in qualità di scenario d’eccezione per attività come i “banchi” di arti e mestieri, i duelli e le competizioni di sport medievali, le degustazioni di ricette a tema, le esibizioni di sbandieratori e tamburini e molto altre attività. L’attrazione principale dell’evento è il palio a squadre da cui la manifestazione prende il nome.

A Celano si producono dell’ottimo vino (in particolar modo Montepulciano d’Abruzzo), olio extravergine d’oliva di qualità, formaggi e insaccati di montagna e gli immancabili dolci, tra cui le tipiche ferratelle.