Le Grotte di Stiffe sono il risultato di uno dei fenomeni carsici più rari e affascinanti d’Italia, e sono Situate in corrispondenza dell’apice della forra di Stiffe, frazione del comune di San Demetrio de’Vestini, in provincia de L’Aquila.

L’area appartiene al Parco Regionale Sirente Velino ed è dunque sottoposta a regime di tutela ambientale.

Tecnicamente parlando le Grotte di Stiffe possono essere definite una risorgenza, ossia il punto in cui un fiume sotterraneo torna in superficie, creando forme erosive spettacolari.

L’azione dell’acqua sulle rocce carsiche della zona ha scavato queste grotte circa 600.000 anni fa, modellando nel tempo stalattiti e stalagmiti millenarie.

Il percorso del fiume in grotta crea inoltre piscine naturali, cascate alte decine di metri e rapide, realizzando un vero e proprio spettacolo naturale denso di effetti speciali.

Due delle numerose cascate delle grotte

Due delle numerose cascate delle grotte

La stagione di piena del fiume è l’inverno, mentre in estate le acque scorrono meno abbondanti.

La maestosità di queste grotte ciclopiche fa si che gran parte della loro superficie sia ancora inesplorata: sino ad ora infatti si è riusciti a comporre un itinerario escursionistico di 700 metri, che sono sufficienti al visitatore per immergersi completamente nell’atmosfera magica e irreale, quasi fiabesca, che caratterizza l’ambiente delle Grotte di Stiffe.

Le prime esplorazioni dell’area iniziarono di fatto durante il secolo scorso, se non si considerano le sporadiche escursioni documentate nelle epoche precedenti, con il fine di costruire sul posto una centrale idroelettrica.

Realizzata nel 1930, questa centrale restò attiva fino alla seconda guerra mondiale, durante la quale venne distrutta.

Ogni anno, durante il periodo natalizio, una delle grotte diviene teatro di una suggestiva rappresentazione della natività.

Itinerario nelle Grotte di Stiffe

La bellezza del luogo si rivela sin da subito agli occhi del turista, che ancor prima di entrare nelle grotte potrà ammirare il panorama mozzafiato visibile dalla forra, che da un lato abbraccia l’intera conca aquilana con la cima del Gran Sasso in primo piano, mentre dall’altra si inerpica lungo la parete rocciosa delle grotte, alta circa 100 metri e circondata da una rigogliosa vegetazione.

L''ingresso delle Grotte di Stiffe

L”ingresso delle Grotte di Stiffe

L’ingresso colpisce per l’improvvisa immersione in un ambiente senza tempo, fatto di aria fresca (la temperatura all’interno delle grotte è costante durante tutto l’anno e si atesta sui 10 gradi centigradi), luci che rimbalzano sulle rocce e acqua che scorre copiosa al di sotto delle passerelle, per poi scomparire di nuovo sotto la roccia.

La “sala del Silenzio” e la “sala della Cascata”

Dopo un primo camminamento si giunge alla “sala del Silenzio”, chiamata così perché in questo punto l’acqua scorre sotterraneamente e nella grotta si crea un silenzio totale durante alcuni periodi dell’anno.

In netto contrasto è la sala successiva, che si raggiunge dopo un altro breve percorso a piedi attraverso una galleria artificiale.

Nella “sala della Cascata” il fiume riesplode fragorosamente in un’abbondante salto, che scorre più copiosamente in inverno che in estate. Questa sala, alta 30 metri, funge da perfetta cassa di risonanza per l’acqua, che scende in verticale per circa 20 metri.

A livello geologico la sala si è formata a causa dello scorrimento delle rocce, che hanno subito dei movimenti in perpendicolare. Questo tipo di movimento ha generato la parete da cui sgorga la cascata.

Prima che venissero costruite le infrastrutture per attraversare la sala, era necessario arrampicarsi sulla parete verticale per poterla percorrere, rendendola di fatto accessibile solo agli arrampicatori più esperti.

La sala delle Concrezioni

A questo punto dell’itinerario si sale su una scalinata che giunge a un belvedere, che consente di ammirare la grande cascata dall’alto.

Un esempio di "vele" semitrasparenti

Un esempio di “vele” semitrasparenti

Il percorso prosegue su un camminamento costeggiato da un’altra cascata di 5 metri d’altezza, e circondato da lame di roccia affilate, per poi giungere alla sala più suggestiva dell’intera area delle grotte, la “sala delle Concrezioni“.

Qui l’azione modellante dell’acqua di Stiffe ha prodotto i suoi risultati più sorprendenti, con le stalattiti e le stalagmiti più grandi e complesse che ci siano nella zona.

I drappeggi naturali creati dalle affusolate formazioni calcaree creano un equilibrio sensoriale perfetto con il mormorio quasi ovattato dell’acqua, che in questo tratto si fa più dolce.

Lo stillicidio ridotto in alcuni punti della sala ha formato delle stalattiti eccentriche, che si snodano in diramazioni antigravitazionali.

Il percolamento dell’acqua ha invece creato le ondeggianti linee delle vele semi-trasparenti (soprannominate anche “fette di prosciutto” a causa della loro forma).

Il lago nero

Superata la sala ci si avvicina alla zona più antica della grotta, anch’essa adornata da vele, stalattiti e stalagmiti che incorniciano il paesaggio quasi come un tendone teatrale.

Scorcio all'interno delle grotte

Scorcio all’interno delle grotte

Si raggiunge così il “Lago nero”, placido specchio d’acqua parzialmente irraggiungibile dai visitatori, per evitare di compromettere il delicatissimo equilibrio che caratterizza quest’ambiente.

Un fenomeno molto particolare cui si assiste in quest’area delle grotte è creato dal “cimitero di Pipistrelli”, una vera e propria esposizione naturale di piccoli corpi di pipistrelli defunti, fossilizzati all’interno delle concrezioni e perfettamente conservati.

Dopo aver imboccato un altro breve tunnel l’ambiente circostante cambia di nuovo, divenendo improvvisamente aspro e quasi caotico, segno della giovane attività di quest’area.

L’ultima cascata

Il suono dell’ultima cascata guida in lontananza i visitatori, che seguendo il fragore dell’acqua giungeranno all’ultima sala del percorso, molto stretta e interamente occupata da un lago, alimentato da una cascata alta ben 25 metri. Il fragore dell’acqua è molto forte, domina l’intero ambiente e rende quasi impossibile ascoltarsi mentre si parla.

Quest’ultima area prima era riservata agli speleologi e solo nel 2007 è stata aperta al pubblico.

Visitare le grotte di Stiffe

Le grotte di Stiffe sono aperte durante tutto l’anno con i seguenti orari:

  • Dal 16 Marzo al 14 Ottobre dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, con l’ultimo ingresso previsto alle ore 18.00. Le visite guidate partiranno ogni ora e saranno organizzate in base all’affluenza.
  • Dal 15 ottobre al 15 marzo le grotte osserveranno lo stesso orario di apertura ma l’ultimo ingresso ci sarà alle ore 17.00.

Le grotte di Stiffe saranno chiuse al pubblico solo il 25 dicembre e il 1 gennaio durante la mattinata.

Spettacolari concrezioni nelle grotte di Stiffe

Spettacolari concrezioni nelle grotte di Stiffe

Ogni visita ha la durata di un’ora e il costo del biglietto è di 10 euro (i gruppi numerosi e i bambini tra i 6 e i 12 anni pagheranno un prezzo ridotto a 7,50 euro).

Prima di recarsi alle grotte si consiglia sempre di telefonare al Centro prenotazioni, che risponde al numero 086286142 .

Come arrivare

Venendo in automobile da Pescara bisogna percorrere l’autostrada A 25 Pescara – Roma sino al casello di Bussi sul Tirino, per poi seguire le indicazioni riportate in marrone per le Grotte di Stiffe, in direzione L’Aquila e poi ancora in direzione Navelli.
Giunti a San Pio delle Camere bisogna imboccare la strada in direzione di Prata D’Ansedonia, che prosegue sino a Stiffe.

Venendo da Roma invece, bisognerà attraversare l’autostrada A 24 fino all’uscita di L’Aquila Est, per poi seguire le indicazioni sulla SS 17 sino a San Gregorio. Qui bisognerà voltare a destra sulla SS261 verso San Demetrio De’Vestini, seguendo nuovamente le indicazioni per le grotte.