La costa del Mar Adriatico, pur essendo meno frastagliata di altri tratti costieri italiani, offre una vasta e interessante varietà di paesaggi, che vanno dalle spiagge ampie di sabbia finissima alle calette frastagliate e selvagge, per culminare con le spiagge rocciose e quelle immerse nella natura incontaminata.

L’area sul mare compresa tra l’Adriatico e la Majella abruzzese, in provincia di Chieti, è conosciuta come “Costa dei Trabocchi”, a causa della presenza delle antiche costruzioni da pesca che ancora oggi puntellano la costa.

Tutta la zona, è suddivisa in Riserve Naturali Marine (sono all’incirca una decina) ed è considerata una delle più suggestive dell’intero centro Italia.

Le aree protette più importanti e conosciute della costiera sono la Riserva Marina di Punta Aderci e Puntapenna, nei pressi di Vasto, e la splendida Lecceta di Torino di Sangro.

Per quanto riguarda la vegetazione autoctona il paesaggio appare molto variegato: imponenti dune di sabbia infatti si alternano a zone di fitta macchia mediterranea, per poi stemperarsi a valle in ampie distese di vigneti, oliveti e coltivazioni di graminacee.

I boschi e i campi si aprono infine sulle spiagge chilometriche di Puntapenna, che alternano sabbia bianca e fine a ghiaia e rocce.

Panoramica sulla Costa dei Trabocchi

Panoramica sulla Costa dei Trabocchi

L’inizio dell’area è inquadrabile nel comune di Francavilla al Mare, al confine con la città di Pescara, a partire dal quale il paesaggio marittimo inizia a cambiare sensibilmente.

Andando verso sud si raggiunge così Ortona, con il suo Lido Riccio il Lido dei Saraceni, la splendida cala esotica dei Ripari di Giobbe e il bellissimo Castello Aragonese.

Continuando verso il confine con il Molise si incontrano borghi suggestivi come la dannunziana “città delle ginestreSan Vito Chietino (in cui ancora oggi si trova l’eremo – rifugio del Vate), Rocca San Giovanni con le sue insenature, la splendida Fossacesia, regno dei trabocchi e delle piccole cale protette da promontori ricchi di vegetazione, Casalbordino e infine Vasto, che chiude la regione con la Riserva Naturale Marina di Punta Aderci e le sue bellezze naturali.

L’area culminano con la grande spiaggia di Punta Penna, che si espande tra il promontorio e il mare, poco prima di giungere al porto di Vasto.

I trabocchi

“La macchina che pareva vivere d’armonia propria, avere un’aria ed un’effige di corpo d’anima“.

Così il grande poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio descrisse, in uno dei suoi innumerevoli capolavori, il “Trabocco abruzzese”, la palafitta da pesca tipica della regione.

Questa costruzione in legno differisce da quelle create con lo stesso scopo che caratterizzano altre regioni adriatiche come le Marche, il Molise e la Puglia, imponendosi sulla scena locale come struttura unica al mondo.

L’impatto visivo disorienta un po’ il visitatore, che si trova davanti ad una struttura molto particolare, apparentemente rudimentale e molto leggera, che cela un’installazione funzionale e perfettamente integrata con la natura circostante, grazie anche alla scelta di utilizzare per la sua edificazione solo tronchi provenienti dai boschi circostanti o addirittura restituiti dal mare.

Il tipico trabocco abruzzese

Il tipico trabocco abruzzese

La sommità della palafitta è caratterizzata dalla presenza di vere e proprie “antenne”, che a loro volta sostengono un complesso sistema di funi e reti.

Il trabocco è una struttura “dinamica”, che fronteggia costantemente la forza della natura, e necessita pertanto di costante manutenzione.

Anticamente utilizzati per la pesca dagli abitanti del luogo, sono giunti sino a noi per pura fortuna, a causa dello stato di abbandono che hanno vissuto in alcuni periodi storici.

Oggi i trabocchi abruzzesi sono posti sotto tutela in qualità di siti storici e turistici.

Punta Tufano, Punta Turchino, Valle Grotte, Punta Cavalluccio, Punta Rocciosa e Pesce Palombo sono i nomi dei trabocchi più conosciuti e frequentati della costa.

Alcuni di essi sono ancora attivi mentre altri sono stati adibiti a ristoranti sull’acqua; su alcuni di essi è addirittura possibile pernottare.

Le caratteristiche che li rendono diversi da tutti gli altri modelli esistenti sono il sistema di reti e la posizione che occupano, che li vede ergersi perpendicolarmente rispetto al mare e non parallelamente, come invece accade in tutte le altre palafitte da pesca.

Durante l’estate è possibile effettuare visite guidate su queste palafitte e ascoltare i racconti dei “traboccanti”, custodi di un mestiere antico tramandato nei secoli con arte e maestria.

Storia della Costa dei Trabocchi

La zona risulta abitata sin dal Paleolitico, come testimoniano i numerosi reperti rinvenuti lungo la costa e conservati nel Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti.

Tra il 400 e il 300 a.C. l’intero territorio, così come il resto della regione, fu assoggettata ai Romani.

Nel VI secolo Vasto, Ortona e Pescara divennero importanti fortificazioni bizantine, in collegamento diretto con la Pentapoli marchigiana, fungendo di fatto da punte di diamante della resistenza imperiale.

L'alba sui trabocchi

L’alba sui trabocchi

Nei secoli successivi le conquiste bizantine diedero un nuovo slancio all’intera area costiera, che cavalcò l’onda positiva del commercio accrescendo notevolmente il suo prestigio.

Successivamente l’area fu legata alle vicende che caratterizzarono il Regno di Napoli, subendo dapprima l’egemonia degli Angioini e poi quella degli Aragonesi.

Di questo periodo storico restano importanti testimonianze architettoniche, sulle quali spiccano i numerosi castelli ancora oggi intatti e aperti al pubblico.

Dal 1506 in poi si susseguirono alcuni importanti terremoti che danneggiarono sensibilmente la Costa dei Trabocchi, ma gli edifici storici danneggiati furono puntualmente ricompattati.

Il Novecento trascorre all’insegna delle due guerre mondiali, che videro l’Abruzzo e in particolar modo la costa meridionale in un ruolo fortemente attivo.

La Linea Gustav della Resistenza seguiva il corso del fiume Sangro, ed è per questo che molti comuni della zona sono stati insigniti di medaglie al valore militare e civile dallo Stato italiano.

Come arrivare

L’intera Costa dei Trabocchi si snoda lungo il tratto autostradale A14, pertanto si può facilmente raggiungere da ogni parte d’Italia, sia in automobile che con i mezzi pubblici 8treno e pullman).

I caselli autostradali di riferimento sono Ortona, Val di Sangro, San Vito Chietino, Casalbordino e Vasto-San Salvo.

Curiosità, eventi e prodotti tipici

Vivere la Costa dei Trabocchi significa immergersi completamente in un mondo a se stante fatto di salsedine, mare, colori e sapori della regione “forte e gentile” d’Italia.

Il tipico brodetto di pesce

Il tipico brodetto di pesce

Un viaggio nella zona non può prescindere da un tour gastronomico, nel quale non possono mancare il Brodetto di Pesce alla Vastese, piatto noto a livello internazionale, e una selezione degli ottimi vini prodotti nella Val di Sangro.

A tal proposito ogni estate l’intera costiera viene coinvolta in un grande evento culturale ed enogastronomico a carattere itinerante, che ripercorre i vari trabocchi e le località corrispondenti, per celebrare l’Abruzzo in tutto il suo splendore.

Il festival si chiama “Cala Lenta – Profumi e sapori della Costa dei Trabocchi” e si svolge ogni estate durante la prima settimana di luglio.

Pescatori, traboccanti, artigiani, contadini e istituzioni locali lavorano in sinergia durante tutta la manifestazione per promuovere le eccellenze del territorio e ma anche per affrontare le importanti tematiche legate alla Costa dei Trabocchi, con l’obiettivo ultimo di tutelare questo patrimonio inestimabile per l‘umanità.