L’antico borgo di Scanno è incastonato tra i Monti Marsicani, rientra nel vasto territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ed appartiene alla Comunità Montana Peligna.

Meritevole a pieno titolo di una pregevole posizione all’interno del club “I borghi più belli d’Italia”, è considerata una delle località turistiche abruzzesi più frequentate sia in inverno che in estate.

Nei pressi del paese si trovano l’omonimo lago, appartenente per tre quarti al territorio comunale di Villalago, la riserva naturale Gole del Sagittario, gli impianti sciistici di Passo Godi e di Monte Rotondo, e ancora il Lago Pantaniello e gli altipiani del Monte Greco.

L’area offre dunque un panorama variegato e una vasta scelta di attività escursionistiche, sportive e culturali.

Panoramica sul lago di Scanno

Panoramica sul lago di Scanno

La storia di Scanno

L’origine e la storia del borgo sono avvolte da un alone di mistero che ancora oggi ne accrescono il fascino agli occhi del visitatore. L’origine del nome è incerta, ma le teorie più accreditate sono essenzialmente due: la prima vede protagonista il termine latino scamnum (sgabello), dato che il colle su cui si adagia il paese ricorda nella forma una piccola panca.

L’altra teoria invece avvicina il termine Scanno alla scannèlla, una varietà di orzo coltivata nella zona.

Le prime testimonianze storiche sull’esistenza della cittadina si hanno già in epoca romana, come attesta una lapide conservata nel Museo della Lana di Scanno.

Nei pressi del borgo si trovava il Betifulo (in latino Pagus Betifulus), un insediamento di agricoltori montanari, guerrieri ed allevatori, risalente al V o IV secolo a.C. La fortificazione sorgeva alle pendici del colle di Sant’Egidio, per la precisione in località Acquevive.

Un tipico vicolo di Scanno

Un tipico vicolo di Scanno

All’epoca il lago di Scanno non ancora esisteva ma sono state tramandate sino ai giorni nostri varie leggende popolari, che associano la genesi dello specchio d’acqua a battaglie svoltesi proprio nel Betifulo.

La naturale cinta difensiva della città formata dai Monti Marsicani, impedì alle invasioni barbariche di danneggiare la zona, sorte che non si ripresentò in occasione delle successive invasioni saracene e ottomane.

L’epoca storica precedente al Medioevo fu caratterizzata da una forte influenza araba negli usi e costumi degli scannesi, testimoniata soprattutto dalle fattezze del costume tipico femminile, composto da drappeggi colorati e da un copricapo molto simile a un turbante.

Il Medioevo trascorse all’insegna delle vicende del contado Peligno e i secoli a seguire furono caratterizzati dal susseguirsi di Signori e dominatori diversi.

La storia moderna è invece caratterizzata da due terremoti (quello del 1915 e quello del 2009), ma nonostante questo la gran parte dei monumenti architettonici scannesi sono tutt’oggi esistenti e visitabili.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il futuro Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, dopo aver rifiutato di aderire ala Repubblica Sociale Italiana, si rifugiò proprio a Scanno, ospite di una signora del luogo.

Anni dopo Ciampi è stato insignito della cittadinanza onoraria.

Caratteristiche del borgo

Il paese di Scanno spicca nel panorama nazionale per la sua forte identità, radicata nella propria unicità, trasmessa di epoca in epoca e ancora presente sotto ogni punto di vista.

L’incredibile forza con cui ancora oggi si percepisce la “personalità” scannese è facilmente spiegabile con l’isolamento a cui il popolo è stato sottoposto per secoli a causa della posizione geografica del borgo, cinto dalle montagne e difficilmente accessibile dall’esterno.

La chiesa della Madonna della Valle

La chiesa della Madonna della Valle

Dall’architettura al cibo, passando per le splendide “signore di Scanno”, che ancora oggi vestono il costume tradizionale, tutto qui ha una dimensione inconfondibile, che sopravvive nelle botteghe orafe artigianali e nella lavorazione di pizzi e merletti al tombolo.

Passeggiare per le viuzze del centro antico è un’esperienza assolutamente consigliata, per ammirare le numerose chiese in stile romanico abruzzese, gli archi, i palazzi antichi, i portali barocchi e rococò, le piazze e le tipiche fontane.

Elementi architettonici caratteristici di Scanno sono i loggiati, che possono essere bifori o trifori, collocati ai piani superiori degli antichi palazzi nobiliari o borghesi, e ancora le cemmause, le tipiche scalinate esterne di pietra situate all’esterno delle abitazioni.

Il costume tradizionale femminile

Una delle tipicità più interessanti del borgo è il costume femminile tradizionale, ancora oggi esibito con orgoglio dalle anziane signore del paese.

Privo di modelli esterni a cui ispirarsi, l’abito scannese si è evoluto secondo una storia fortemente individuale e scevra di influenze estrinseche. Nonostante ciò, vi sono delle somiglianze con gli indumenti tipici delle popolazioni della Conca Peligna.

Il costume tradizionale delle donne scannesi

Il costume tradizionale delle donne scannesi

La lunga gonna indossata dalle donne può arrivare a pesare anche 15 kg. Realizzata in stoffa e adornata da monili e gioielli lavorati in paese, è dotata all’interno di una pesante striscia di panno, utilizzata per proteggere le gambe dal freddo e dalla polvere.

Sino al Settecento queste gonne potevano essere di vari colori, ognuno dei quali probabilmente stava ad indicare un ceto sociale di riferimento.

Il corpetto tipico, chiamato Ju cummudene, è differente per forma e tessuti rispetto a quelli indossati nei paesi vicini; si allaccia davanti grazie a una fila di bottoni detta a buttunera.

Il vestito ha un’orlatura di seta e una gorgiera sullo scollo, realizzata artigianalmente con la lavorazione al tombolo.

Il cappello è l’elemento del vestiario tradizionale che più fa discutere gli studiosi, dato che alcuni ritengono che rappresenti un retaggio marcatamente arabeggiante, mentre altri negano questa somiglianza.

Come arrivare a Scanno

Il paese di Scanno è oggi raggiungibile facilmente con ogni mezzo di trasporto.

In automobile bisogna attraversare il tratto autostradale A 25 (Pescara – Roma) e uscire al casello di Cocullo, per poi proseguire sulla S R 479 per una ventina di km, attraversando il paese di Anversa degli Abruzzi, le Gole del Sagittario, il comune di Villa Lago e il lago di Scanno, per poi finalmente giungere in paese.

Venendo da Napoli invece bisogna percorrere l’autostrada A2 Roma Napoli fino a Caianello, per poi imboccare la S.S. 85 in direzione Venafro. Il percorso prosegue poi sulla S.S. 17 fino al bivio di Castel di Sangro e poi infine sulla S.R. 479 fino a Scanno.

Una foto di Cartier Bresson scattata a Scanno nel 1938

Una foto di Cartier Bresson scattata a Scanno nel 1938

Curiosità, eventi e prodotti tipici

Scanno è conosciuto in tutto il mondo come il “paese dei fotografi”, grazie soprattutto a due maestri dell’arte fotografica a livello mondiale come Mario Giacomelli ed Henri Cartier Bresson.

Quest’ultimo, considerato il padre del fotogiornalismo e della fotografia di reportage, ha avuto un intenso rapporto con Scanno e i suoi scatti realizzati in paese negli anni Trenta sono famosi in tutto il mondo.

A Cartier Bresson e a Giacomelli è stata dedicata una targa nel centro storico del borgo, all’interno del quale oggi vi è anche una via chiamata “Strada dei fotografi”.

Ogni anno a Scanno si tiene un prestigioso concorso fotografico internazionale, intitolato per l’appunto “Scanno dei fotografi”.

All’interno del calendario scannese assume un ruolo rilevante anche “Ju catenacce”, la rievocazione del matrimonio tipico scannese che si svolge ogni anno il 14 di agosto, mentre il 16 si svolge una fiaccolata sulle rive del lago.

L’estate è generalmente ricca di eventi d’intrattenimento che vanno dai concerti al teatro passando per le numerose sagre tradizionali.

Il tipico Pan dell'Orso di Scanno

Il tipico Pan dell’Orso di Scanno

I prodotti tipici di Scanno sono moltissimi ed è possibile ancora oggi acquistarli dalle piccole botteghe del centro, gestite direttamente dai produttori.

Molti i prodotti caseari a base di pecora, come ad esempio la “Ricotta dalla buccia nera”, così chiamata proprio per il particolare processo di stagionatura al buio, che crea uno strato superficiale ossidato che si colora pian piano di nero, dando al prodotto un sapore inconfondibile.

Spaghetti alla chitarra, salumi aromatizzati, arrosticini di pecora e carne di “castrato di Scanno” completano il menù tipico del borgo, che non può non concludersi con i tanti dolci tipici, dai Mostaccioli al Pan dell’Orso.